Tale attività è da inquadrare all’interno del progetto: Bizzarro e capriccioso umore che vede impegnata la nostra scuola in sinergia con il “Museo delle Terre Nuove”, il “Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie” e il “Comune di San Giovanni Valdarno”, verso una lettura più approfondita e consapevole delle opere di Giovanni Mannozzi, noto come Giovanni da San Giovanni.
Le opere erano originariamente custodite all’interno di una delle più belle ville medicee (Villa La Petraia) per volontà del principe Don Lorenzo de’ Medici. L’Illustre committente, così come i suoi predecessori, credeva nel potere dell’arte di svelare le verità fondamentali per la realizzazione dell’essere umano, ed era convinto che i giovani si lasciassero conquistare più dalle immagini che dai troppi discorsi.
Le otto storie dipinte nei tondi infatti, secondo le consuetudini del tempo, nascondono un messaggio ancora attuale da leggersi in chiave simbolico-allegorica e hanno la funzione di celebrare i fasti della famiglia de Medici, ritenuta garante e promotrice, rispetto alla città di Firenze, di quei valori universali richiamati dalle opere stesse.
Nel documento allegato, oltre alla tecnica e ai significati delle mitologie viene approfondito lo stile dell’artista. Questo studio testimonia come la pittura dell’artista di San Giovanni Valdarno sia rimasta fino alla fine della sua vita in linea con la pittura ufficiale barocca, giungendo addirittura ai medesimi esiti, seppure in tono più sobrio e pacato.
L’alunna Federica Martucci (4°AS) si è distinta particolarmente per le sue capacità nell’impaginazione grafica del documento finale, che trovate qui in allegato.
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